Il Vescovo Claudio Cipolla scrive alle Comunità di Codevigo e Piove di Sacco

Padova, 24 novembre 2017

Alle comunità di Codevigo, Piove di Sacco, Seminario Minore

Carissimi,
questi sono e sono stati giorni impegnativi per tante ragioni e per tante realtà. La
protesta, di per sé legittima, dei richiedenti asilo della ex base di Conetta ha avuto degli
sviluppi che hanno coinvolto il territorio, le istituzioni e la nostra Chiesa padovana.
Senza entrare nelle dinamiche e nelle modalità in cui si è sviluppata la protesta, su cui la
nostra Chiesa si è espressa pubblicamente in questi giorni, anche con toni duri, c’è il
desiderio vivo di ringraziare le comunità che più direttamente sono state coinvolte dagli
eventi e da accoglienze determinate da emergenza, motivazioni umanitarie e infine
anche di ordine pubblico.
La Chiesa è stata coinvolta e presente a tutti i livelli: dalle parrocchie al vescovo. Si è
lavorato in sintonia e sinergia, cercando di non lasciare solo nessuno, anche se in alcuni
momenti è stata la Chiesa a essere stata lasciata sola di fronte a situazioni che
richiedevano, prima di tutto, l’intervento delle istituzioni.
Si è dialogato con i richiedenti asilo; mediato con le istituzioni per lunghe ore, a volte
anche con grandi fatiche; aperto, chiuso e riaperto porte, dato ristoro e riparo.
Alle comunità coinvolte più direttamente – Codevigo, Piove di Sacco e infine la
comunità del Seminario Minore di Rubano – va un grazie sentito per tutte le energie e
le disponibilità messe in campo: dai giovani che si sono messi a dispensare bevande e
pasti caldi e anche dialogo con questi altri giovani a tutte le persone che si sono
adoperate, alla disponibilità di spazi comunitari che i richiedenti asilo hanno rispettato e
restituito puliti e in ordine, ai parroci e vicari parrocchiali che si sono trovati ad
affrontare anche solitudini, difficoltà di opinioni diverse, contestazioni, pregiudizi.
C’è stata molta disponibilità e generosità, che sottolineano una modalità e uno stile di
essere Chiesa in situazioni difficili e complesse che richiedono anche scelte dolorose,
chiarezza di intenzioni, ma che pongono al centro la persona. Per chi ha saputo farlo è
stata un’occasione di grande umanità.
+ Claudio, vescovo

 

Lettera Vescovo Claudio Cipolla