
Mi ha sempre colpito l’immagine di Sant’Anna con Maria, quella
che abbiamo in Chiesa da noi. Non per una particolare bellezza
ma per l’atteggiamento della madre che in-segna, una madre che
desidera, in-dicare ed educare.
Insegnare, incidere, lasciare il segno, S. Anna, così com’è
presentata, lo fa indicando a Maria, che ha un testo in mano, una
presenza, altra!
In questo, non ci viene difficile immaginare, è educatrice: poco a
poco fa emergere in Maria quella presenza altra, quell’amore altro
che da sempre accompagna le loro vite. Insegna, indica, educa
perché qualcosa lei stessa ha sperimentato: quel cammino
interiore, fatto insieme al marito Gioacchino, alla scoperta del
senso delle cose. Un cammino impegnativo questo, perché
richiede di “andare oltre”, di muoversi verso ciò che ancora è
ignoto, accettando la sfida di andare oltre la propria esperienza e
il proprio sentire.
In fondo questo ci sollecita il Giubileo: scoprirsi pellegrini, persone
in viaggio, con uno sguardo attento ed un atteggiamento
recettivo verso sé, verso gli altri e il mondo… per riconoscere,
accogliere ed essere grati, assieme a quanti incontriamo, per il
dono della vita.